La mia visione spirituale

Sono stato educato in una famiglia cattolica praticante ed ho passato qualche anno scolastico in istituti religiosi. Questo ha creato in me una repulsione nei confronti delle pratiche religiose imposte dall’esterno. Tipo la frase “vai a Messa, che male non fa”.

Per fortuna, la mia successiva esperienza in un collegio militare totalmente laico mi ha presto sgravato da tutti questi condizionamenti, molto comuni per coloro che sono cresciuti nell’Italia del dopoguerra e pre-sessantottina.

Se scavo nel mio profondo, mi rendo conto che il mio sentimento religioso ha molte somiglianze con la mia antica credenza in Papà Natale. Ho ancora in mente la delusione con cui ho appreso, neanche tanto presto, della non esistenza di Papà Natale. In quel giorno sono cadute all’improvviso tutte le mie credenze infantili, non solo in Papà Natale, ma anche nella Befana, nella cicogna che porta i bambini o nel topolino che sostituisce i dentini lasciati sotto il bicchiere con qualche monetina.

Così, quando mi rivolgo a Dio, e ai miei morti, ai miei Penati, nelle mie preghiere, nei momenti di raccoglimento ed introspezione, di solito al mattino e alla sera, spesso mi rendo conto di antropizzarlo, come fosse a sorta di genitore e penso alla caduta delle mie credenze infantili.

Ma questo significa dunque che, Papà Natale non esisteva e, che, similmente, anche Dio non esiste? Non ne sarei tanto sicuro: dopotutto, se non esisteva Papà Natale, esisteva però qualcuno che mi voleva bene, si prendeva cura di me e si preoccupava di farmi trovare i regali sotto l’albero.

Pertanto, probabilmente non esisterà letteralmente quel Dio di cui si parla nel Credo della Messa cattolica, con i santi e le madonne, ma credo cionondimeno in un essere, un’entità che in un certo qual modo si prende cura di noi e che permea tutto quanto ci circonda.

Che cosa sia, che ci sia un Dio per noialtre scimmiette di tipo Sapiens, come pure per le zecche, i pidocchi e le amebe, tutto sommato lo credo. Pur provando un certo sarcasmo nei confronti dell’affermazione biblica : “E Dio creò l’uomo a sua immagine e somiglianza”. A meno di non poter anche dire: “E Dio creò il pidocchio a sua immagine e somiglianza”. E qualunque ‘spiegazione’ dell’aldilà che coinvolga la sopravvivenza della nostra individualità mi dovrebbe anche spiegare qualcosa sulla sopravvivenza di tutti i bovini, le cui bistecche ho mangiato nel corso della mia vita.

Più complesso è per me il discorso di Gesù Cristo. Senza voler essere blasfemo, io vedo nella sua figura una sorta di archetipo umano dell’eroe che si sacrifica per gli altri e, dopo molte tribolazioni, alla fine vince, come in tutte le storie a lieto fine. Come Topolino. In fondo, molti personaggi della tradizione cristiana mi ricordano la “Banda Disney”, con Gambadilegno nella parte del Demonio; Nonna Papera o Minnie in quella della Madonna; Paperino nel ruolo di San Paolo, e via dicendo.

Pertanto, pensando al discorso “vai a Messa, che male non fa”, penso invece che l’andare a Messa mi abbia fatto toccare con mano la distanza tra la panoplia retorica cattolica e il mondo in cui viviamo.

Eppure, se ho urtato qualcuno, esprimendo qui alcune mie ipotesi personali, voglio ripetere che non ho alcuna pretesa di verità e che non c’è nulla di peggio di voler imporre ad altri le proprie convinzioni.

Anzi, sono del tutto possibilista sull’esistenza dei miracoli e del soprannaturale. Come ci sono persone che, in musica, possiedono l’orecchio assoluto, ed altre totalmente incapaci di distinguere due note vicine, così sono pronto a pensare di essere sordo a fenomeni paranormali, pur ammettendo convintamente che tali fenomeni possano essere avvertiti e vissuti da altre persone più dotate di me sotto questo punto di vista.

E, allo stesso tempo, ho imparato a diffidare dell’onnipotenza della “scienza”, o di quella che viene definita tale, ed anche della totale oggettività del metodo scientifico (oggettività smontata, con gli stessi strumenti scientifici, da persone, per esempio, come Rupert Sheldrake – The Science Delusion).

Ma, in definitiva, credo. Credo che vi sia un “sottostante” (o sovrastante, se si preferisce). Tuttavia, questo Essere non è più per me narrabile oggi, alla luce delle sensibilità e delle esperienze del nostro tempo, con il linguaggio che sentiamo nella Messa. Che è poi una traduzione letterale del “latinorum” che si ascoltava fino a poco più di mezzo secolo fa e che la maggior parte dei fedeli non capiva. Oggi, a queste verità o a questi misteri non ci si può più riferire così. A meno di non considerare tutto una metafora, che però è assai arduo spiegare.

E, tuttavia, anche la spiegazioni che ci danno le scienze, mi lasciano con la bocca asciutta. Perché, come diceva Tiziano Terzani, ti dicono che la spiegazione sta in una scatola, dentro cui trovi un’altra scatola, che rivela un’altra scatola, e così all’infinito. O ti fanno pensare a qualcuno che stia smontando in mille pezzi un televisore, sperando di trovarvi dentro il telegiornale.

E non arrivano mai a spiegarmi com’è che io sono comparso qui e quello che provo dentro.
Finora, tutti gli scienziati materialisti e negazionisti della trascendenza hanno sempre postulato la comparsa della coscienza attraverso l’evoluzione. Ma il biologo americano Richard Lanza ha per primo ipotizzato la rivoluzione copernicana di far discendere l’evoluzione dalla coscienza.

Ma siamo qui per parlarne, questo è il fine di questo sito, e se qualcuno vorrà propormi altri ragionamenti, ne sarò più che lieto.

4 risposte a “La mia visione spirituale”

  1. Piero, alcuni pensieri rapidi.
    1. La scienza non ha alcuna particolare filosofia collegato ad esso. Certamente ha alcuna competenza in materia di religione o di significati. La scienza scopre cose e dipende l'intelligibilità del cosmo, che è un dato di fatto. La scienza non può nemmeno spiegare perché l'universo è intelligibile. E 'appena gode il fatto.

    2. Il senso di colpa è reale. Per ogni singola persona nel mondo, tempo spazza via le cose che vorremmo altrimenti, cose ci dispiace. E sappiamo non abbiamo neanche rimpiangere la metà delle cose che dovremmo rimpiangere. Solo Dio può perdonare i peccati. E 'bene essere perdonati da coloro che abbiamo feriti, ma solo Dio può rimuovere il reato. Salmo 25: 7 ‘Non ricordare i peccati della mia giovinezza ribelle. Ricordami alla luce della tua benignità, perché tu sei misericordioso, O Signore '.

    3. Se leggiamo la storia di Gesù nei Vangeli, Vediamo che pochissime persone lo capivano e, alla fine, più di lui respinte. Quindi, se pensiamo che possiamo rimboccarci (idioma inglese per arrivare con fiducia, non dire arrogantemente) e capire chi è sulla base delle nostre presupposti egocentrici, allora siamo abbastanza assurdo. Gesù dice ‘Convertitevi e credete al Vangelo’. Dobbiamo continuare a girare la nostra mente verso di lui, perché non lo facciamo in noi hanno la competenza per capire cosa significa per Dio ad assumere carne umana e Risparmia su una croce. Non ha senso per la mente naturale.

    4. Se l'alternativa è tra la Messa e scetticismo siamo tutti perduti. La ‘obbedienza della fede’ non è la stessa come sottomissione ad alcuni aspetti della dottrina cattolica. Siamo liberi di scoprire da soli cosa dice la Bibbia. Mi rendo conto che è radicalmente protestante ma è anche vero.

    5. Il mio obiettivo è la fede del Nuovo Testamento. Ho un sacco in modo che rende difficile arrivare, Principalmente il mio modo di pensare sbagliato e la resistenza della mia carne pigro. Ma trovo che Dio mi spinge e mi e conduce mi incoraggia sulla strada giusta. Trovo che l'obiettivo (la Bibbia) e le esperienze soggettive, come ad esempio le risposte alla preghiera e un senso dello Spirito Santo, entrambi concorrono.

    6. La maggior parte di noi sono straordinariamente benedetti nella nostra vita (da buoni genitori, educazione e le possibilità della vita) ed è bello avere qualcuno da ringraziare per tutto ciò che ha ben andato.

    1. Ciao David, grazie prima di tutto per i punti. E 'sicuramente un punto di vista diverso dal mio. Credo che le nostre differenze si trovano più a monte. In linea di principio, Credo che la nostra natura, Dio o chi è in controllo, non ci ha dato ragione, insieme ad altre facoltà aiutare il nostro discernimento, che li dovremmo mettere a dormire. In caso contrario, potremmo anche credere in Babbo Natale, fate, eccetera. Ritengo pertanto legittimo, così come moralmente onesti, di fare un passo indietro a guardare la nostra religione tradizionale, così come in altri sforzi umani per trovare una risposta alle domande esistenziali fondamentali che ogni essere umano volti.

      Come ho già detto in più di un'occasione, Mi considero un credente. Credo che ci sia un senso nella nostra vita, che c'è qualcuno là fuori che si preoccupa di ciascuno di noi, anche quando non sembra così. Credo che questa entità ci parla, non solo attraverso la voce debole dentro di noi, ma spesso attraverso le cose che ci accadono e ci inviano messaggi per noi capire. Alcune religioni chiamano questo Karma, Credo. Ma io non sono troppo sicuro che il messaggio cristiano è l'unico vero modo per rispondere a questa chiamata.
      Call me relativista, che credo io sono.

  2. Il Dio al quale mi rivolgo sono i miei morti ed il mio prossimo. forse perchè abbiamo bisogno di visualizzare il nostro interlocutore e non sono abbastanza spirituale per riuscire ad astrarmi.
    “E Dio creò l’uomo a sua immagine…” penso che gli animali (ivi compresa la pulce, siano il corollario di questa creazione, quasi un accessorio. La vera creazione èl’iuomo.
    Per me Dio è un Dio unico in tutto l’universo, ma non per questo deve essere il mio Dio cattolico, se fossi nata in un altro continente avrei un altro Dio (Allah, Budda…) Dio è tutto questo. Per questo combatto le differenze religiose, non ci devono essere.

    1. Sulla prima parte sono d’accordo con te. Dove mi dissocio è sulla visione che a me pare antropocentrica, ossia di un rapporto preferenziale di un Dio con l’uomo. La natura è un continuo ininterrotto: condividiamo l’80% del DNA con i primati e ben il 60% con la banana.

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