Le NDE

Le Esperienze ai confini della morte e lo sviluppo della spiritualità


Ho iniziato ad interessarmi alle NDE (Near Death Experiences – Esperienze ai confini della morte) dopo la perdita che più ha segnato la mia vita. Per tanto tempo, e ancora oggi, sono rimasto abbagliato dalla presenza della Morte.

Le NDE sono la cosa più vicina possibile ai confini di quel “paese inesplorato dal quale nessun viandante ritorna”.

Sono esperienze di persone spesso considerate clinicamente morte e che per qualche rara e inaspettata combinazione sono tornate in vita, raccontando ciò che hanno provato.
Il tratto comune di tutte queste numerosissime esperienze è l’immagine di un mondo di luce ed il passaggio ad una condizione di assoluta beatitudine.

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Hardware e software

Il vecchio computer Windows continua a “vivere” come prima, con tutte le sue caratteristiche, all’interno del mio MacBook.

Gli accostamenti dell’intelligenza e dello spirito umani all’intelligenza artificiale ed alle reti di computer sono molti e, per la maggior parte, finiscono per arrivare a conclusioni negazioniste dell’ipotesi della sopravvivenza dello spirito, di un qualcosa, al venir meno della vita e dell’unità corporea. E tuttavia, proprio il richiamo informatico al backup di un computer può suggerire la possibilità di una trascendenza.

Un backup è in grado di ripristinare il computer nello stato esatto in cui era nel momento della sua esecuzione. Anche se il backup non si porta dietro tutti quei circuiti e quei pezzi che compongono il nostro computer, e la cui rottura può causare una interruzione del funzionamento della nostra macchina.

Non è infatti essenziale la sopravvivenza della macchina specifica e, in fondo, nemmeno del suo sistema operativo nativo, perché il computer, nel suo funzionamento e nei suoi dati possa essere “salvato”.

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Il Pentolone

Il Pentolone
È lì dove andremo tutti a finire?

Il Pentolone è la mia immagine mentale di quello che saremo e di dove finiremo con la morte. È naturalmente una rappresentazione ironica, ma vuole esprimere l’ipotesi di una sorta di memoria o anima collettiva umana (ma concepibile per qualunque forma vivente), dove si accumulano le esperienze di vita di tutti quelli che ci hanno preceduto, guidando ed assistendo quelli che sono in vita. È un modo per immaginare i nostri Penati, coloro che ci sono stati cari e non sono più, ma restano in questo mondo ancora accanto a noi, come presenza invisibile e forse indistinta, partecipando in qualche misura alla nostra vita.

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